Stefano Zecchi

STEFANO ZECCHI presenta il libro
IN NOME DELL’AMORE. LE MOLTE FORME DI UN SENTIMENTO ANTICO E MISTERIOSO

Introduce Giacomo Fronzi

Sinossi

Che cosa significa amore? E se diciamo: “Ti amo”, cosa desideriamo comunicare? Sono domande che avevano poco ascolto quando, in tempi non lontani, le grandi utopie storiche dominavano il discorso pubblico, mentre la sfera dei sentimenti era e doveva rimanere una questione privata. Poi, tramontate le speranze di trasformazione radicale della società, quel mondo di affetti personali relegati, quasi nascosti, in un angolo, è riemerso, mostrando la sua forza e condizionando la vita pubblica. Oggi «tutto avviene nel nome dell’amore», fino a esasperarne il significato e tradendo il valore di quelle domande. Il libro di Stefano Zecchi mette ordine a ciò che chiamiamo – con sincerità o ostentazione – “amore”, accompagnandoci in un viaggio alla scoperta dei diversi modi di viverlo e comprenderlo. Dai grandi miti alla filosofia, ai testi della nostra classicità, passando per gli immortali romanzi ottocenteschi, film e canzoni dei nostri giorni, Zecchi ragiona sulla natura del sentimento più affascinante e contraddittorio: amore passionale, romantico, sentimentale, vanitoso; amori sbagliati, impossibili, disperati. Dopo aver indagato le trasformazioni che il linguaggio dei sentimenti ha subito dal secolo scorso a oggi, Zecchi riflette su come siano cambiate le relazioni in seguito alla rivoluzione sessuale, sul matrimonio e sul divorzio, ma anche sui nuovi significati della maternità e sulla continua evoluzione della figura paterna. E poiché «l’amore ci interroga sul senso del futuro, su ciò che lasceremo alle generazioni che verranno», esso si esprime anche nella cura della Terra dei figli. Il viaggio si conclude riannodando i fili che congiungono l’amore alla bellezza, perché «il bene si comprende attraverso il significato del bello e l’amore trova nella bellezza la sua espressione più vera».

Bio

Scrittore, giornalista e docente, professore Ordinario di Estetica presso l’Università degli Studi di Milano. Ha collaborato con molte testate, tra cui “il Giornale”. Ha ricoperto diversi e prestigiosi incarichi pubblici, tra i quali: Presidente del corso di Laurea in Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, consigliere d’amministrazione del Piccolo Teatro di Milano, Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera sempre a Milano, membro del consiglio dell’Irer (Istituto per la programmazione scientifica e culturale della Regione Lombardia), rappresentante del Ministero della Pubblica Istruzione presso l’UNESCO per la tutela dei Beni immateriali, consigliere comunale a Venezia e assessore alla Cultura a Milano, consigliere d’amministrazione del MAXXI (Museo dell’arte del XXI secolo)
La sua riflessione filosofica si concentra in particolar modo sulla fenomenologia di Husserl e poi su questioni inerenti ai concetti di «speranza» e di «utopia», soprattutto nella filosofia di Ernst Bloch, di cui Zecchi è stato anche traduttore. Il pensiero di Goethe e del Romanticismo sono diventati i punti di riferimento essenziali dei suoi studi, che lo hanno portato a concentrare le sue ricerche sul problema e sul significato della bellezza. Tra le sue recenti pubblicazioni, L’amore nel fuoco della guerra (Mondadori, 2018).